La Scozia meridionale si estende nelle regioni dei Borders e dei Lothians, ricche di colline ondulate, coste scoscese, vallate verdi, deliziose cittadine e una storia segnata dal conflitto con l’Inghilterra.
Questa è la terra di Robert Burns, il poeta nazionale scozzese che cantò di città pittoresche e di grandi giardini che hanno ispirato le sue opere.
Da non perdere il circuito delle abbazie in rovina, la rigogliosa valle del Tweeddale, le città di Ayr e Kirkcudbrught, l’isola di Arran, da molti ritenuta una Scozia in miniatura, i giardini di Galloway e la costa dell’estuario del Clyde con i suoi strepitosi e famosi campi da golf.
Più in generale tutta le regione dei Borders è rinomata per i suoi prodotti tipici come formaggi, specialità di mare, frutti di bosco e per i suoi percorsi immersi in bellissimi paesaggi naturali. Luogo ideale quindi per passeggiate, escursioni e gite a cavallo.
Se nel vostro viaggio in Scozia non prevedete di allontanarvi troppo da Edimburgo ma desiderate vedere un angolo selvaggio e solitario, vi consigliamo una piccola deviazione a St. Abbs, un minuscolo villaggio di pescatori, pittoresco e caratteristico, circondato da un tratto di costa davvero spettacolare.
Al St. Abbs Head infatti troverete molte delle caratteristiche del paesaggio scozzese: scogliere a picco sul mare impetuoso e ricoperte di eriche in fiore, una natura aspra e brulla che lotta ogni giorno contro la forza degli elementi, un faro che scruta il mare, una comunità di pescatori che convive con un mestiere faticoso.
Qui avrete la possibilità di effettuare gite in barca panoramiche per ammirare la costa dal mare oppure immersioni subacquee o ancora birdwatching.
Il punto più spettacolare è sicuramente la St.Abbs Head Natural Reserve, 80 ettari di litorale brullo e frastagliato dove si susseguono in un panorama mozzafiato faraglioni e scogliere che arrivano ad un’altezza di 100 metri a picco sul mare e popolate da colonie di uccelli marini.
Vi consigliamo di seguire il sentiero lungo le scogliere che vi porterà fino al faro (circa 1,5 km di passeggiata) e da cui potrete ammirare un paesaggio semplicemente meraviglioso.
Le rovine della Melrose Abbey riflettono il prestigio e la ricchezza che un tempo confluivano in questo monastero che commerciava in lane e pellami con le Fiandre: questa opulenza consentì di arruolare uno stuolo di abili artisti scalpellini che trasformarono transetti, colonne e volte in veri ricami di pietra, di altissima fattura e maestria.
Parti dell’abbazia sono andate perdute, come la facciata ovest della chiesa, ma altre si sono miracolosamente salvate e mostrano ai turisti tutta la loro bellezza, come il pulpitum e il presbiterio.
Il transetto sud è arricchito da motivi ornamentali a foglie e fiori e da angeli che suonano strumenti musicali. Alzate gli sguardi verso i frontoni da cui si protendono misteriosi gargolle decorative, dall’aspetto maligno.
Accanto alla chiesa si trova al Commendator’s House, una struttura in arenaria rossa. Da non perdere anche il Priorwood Garden, ora adibito a frutteto.
Consigli
- Il momento migliore per visitare l’abbazia è al tramonto, quando l’arenaria rossa si accende dei torni caldi dell’imbrunire.
- Sotto la finestra del presbiterio noterete una lapide commemorativa: qui venne sepolto il cuore di Robert Bruce all’interno di un barile riesumato nel 1997.
- La ricchezza dei fregi ornamentali è talmente variegata e minuziosa che un’audioguida vi sarà sicuramente utile per non perdervi alcun dettaglio.
- Dopo la visita dell’abbazia non scappate via in fretta: anche il villaggio di Melrose è molto pittoresco e merita una sosta per le sue stradine pittoresche e graziose, i negozietti e le facciate vittoriane e georgiane.
- All’inizio di settembre qui si svolge il Melrose Music Festival che richiama artisti folk da tutta la Scozia.
Questa maestosa abbazia nella valle del Jed Water è stato teatro delle interminabili lotte anglo-scozzesi al punto che furono gli stessi scozzesi ad abbattere abbazia e castello della royal burgh (città fortezza) pur non farla cadere in mano inglesi.
Le rovine della Jedburgh Abbey dominano la città dall’alto del basamento di roccia su cui sono state erette e le pietre in arenaria rossa, gialla e grigia variano colore al mutare della luce e delle stagioni, restituendo un’immagine sempre diversa all’abbazia, ora serena e luminosa, ora tetra e minacciosa.
Nella sezione archeologica all’ingresso potrete ammirare il Jedburgh Comb, un bellissimo pettine in avorio ricavato da una zanna di tricheco del 1100 e decorato con un drago e un grifone.
Il vanto del sito monastico è sicuramente l’Abbey Church, splendidamente conservata: quando camminerete nella navata centrale, avvertirete un tuffo al cuore per il colpo d’occhio meraviglioso e maestoso, un superbo esempio di transizione dallo stile romanico al gotico. Davvero spettacolare!
Ricordatevi di salire sulla facciata ovest fino al balcone da cui potrete fare bellissime foto della navata centrale dall’alto.
Immersa nel bucolico paesaggio della valle del Tweed, fra dolci colline e torrenti gorgoglianti, la Kelso Abbey è un’abbazia benedettina in rovina che conserva tutto il fascino del periodo in cui i benedettini concentravano il loro potere e la loro influenza.
Kelso venne assediata per 3 volte dagli inglesi e alla fine sconfitta lasciandosi alle spalle tutta la potenza della devastazione che è oggi ben visibile: infatti le guerre e la Riforma incisero pesantemente sul destino delle abbazie del Bordes.
I ruderi regalano ai visitatori uno splendido colpo d’occhio, soprattutto grazie alla chiesa normanna, che faceva parte del complesso, rimasta quasi intatta, il tutto inserito in un magnifico contesto bucolico, di prati e boschetti.
Nascosta in un’ansa del Tweed si trovano le maestose e suggestive rovine della Dryburgh Abbey, in una posizione idilliaca, fra colline ricoperte di alberi secolari, prati verdissimi dove pascolano greggi di pecore e mucche e ruscelli fragorosi.
Qui il verde della natura fa da sfondo mettendo in risalto il colore rossastro della pietra con cui è stata realizzata l’abbazia che è entrata a far parte della tradizione popolare grazie anche ai racconti di Walter Scott, che qui giace in uno dei chiostri.
Questo scenario romantico vi incanterà nonostante le dimensioni dell’abbazia siano ridotte rispetto alle altre abbazie presenti nella valle.
A 13 km da Dumfries si trova Caerlaverock Castle un magnifico castello in rovina da cartolina: immerso in un ampio fossato, costruito in arenaria rossa che risplende nelle calde luci del tramonto, ha una bizzarra forma triangolare e nonostante il degrado ha conservato intatta la porta di accesso e le due possenti torri.
Dopo aver subito attacchi e guerra, oggi il castello conserva ancora la facciata rinascimentale del Nithsdale Lodging, con timpani decorati che illustrano vivaci scene mitologiche e araldiche.
Inoltre il castello è inserito in un magnifico contesto naturale, una riserva abitata da trampolieri e uccelli acquatici con numerosi sentieri in mezzo alla natura, ideale per famiglie in gita.
Per rimanere a tema natura, a solo 5 km dal castello troverete la Caerlaverock Wetland Centre, 546 ettari di area protetta con acquitrini salmastri e pantani: qui nidificano 12.000 esemplari di oche facciabianca e il centro è dotato di accessi mimetizzati per appostarsi nel tentativo di avvistare uccelli e animali e i custodi organizzano in estate anche safari naturalistici gratuiti. E’anche possibile campeggiare o dormire nelle camere della fattoria del centro.
La colossale Sweerheart Abbey giace in posizione romantica vicino al villaggio di New Abbey e deve il suo bizzarro nome alla sua fondatrice, Dervogilla de Balliol, Lady di Galloway, che negli ultimi anni della sua vita portò sempre con sé il cuore imbalsamato del marito: anche alla sua morte volle essere seppellita proprio in questo monastero insieme allo scrigno in cui conservava il cuore.
La maestosa abbazia in arenaria rossa è oggi invasa dall’erba ma conserva intatta tutta la sua grandiosità grazie alle immense navate, agli archi gotici che svettano verso l’alto e agli elaborati intagli e trafori delle finestre, particolari che sottolineano il progressivo allontanamento dall’austera semplicità delle abbazie cistercensi più antiche.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.