Al largo dell’estrema punta nord-orientale della Scozia, privo di rilievi elevati e composto da più di 70 isole, l’arcipelago delle Orcadi svolse un ruolo fondamentale in entrambe le guerre mondiali.
Separate dalla terraferma dal Pentland Firth, le Orcadi, così come le Shetland, sono storicamente molto vicine alla Scandinavia e tendono a considerarsi come una regione a se stante rispetto alla Scozia, data la loro vicinanza culturale e geografica con i vicini abitanti della penisola scandinava.
Sulle Orcadi il passato si può toccare con mano, dagli antichissimi Menhir preistorici ai castelli e alle fortezze. Rimarrete sicuramente colpiti dalla mitica Skara Brae, dove potrete scoprire insediamenti abitativi di oltre 5000 anni fa.
Ma la vera attrattiva delle Orcadi è sicuramente la natura selvaggia e indomita: la bellezza delle alte scogliere ricoperte di un manto soffice e verde che si getta sul mare blu cobalto vi lascerà senza fiato Nei mesi estivi, i migliori per visitare queste isole, potrete ammirare insenature e rocce a picco sul mare abitate da uccelli marini e colonie di pulcinelle di mare, mentre nelle acque spesso burrascose vedrete nuotare le foche. Un vero paradiso per gli amanti della natura!
Skara Brae è il sito preistorico più famoso e più importante delle Orcadi: è un intero villaggio neolitico affacciato su una bellissima spiaggia bianca a mezzaluna, la Bay of Skaill.
Questo insediamento venne scoperto dopo una violenta tempesta che aveva spazzato via le dune di sabbia riportando così alla luce i resti di 10 case di agricoltori e pescatori del 3000 a.c.
Potrete camminare liberamente fra le case perfettamente conservate ricoperto di zolle erbose: sono tutto costruite nello stesso modo con un’unica stanza centrale lungo le cui pareti vi sono ancora gli arredi domestici come credenze, focolari, armadi a muro, letti e casse, tutto rigorosamente in pietra.
La vivace cittadina di Stromness condensa l’immagine di borgo di pescatori di un’isola remota e sperduta nel mare.
Il suo porto incantevole è un susseguirsi di attività legate alla pesca e al trasporto: se da bambini vi immaginavate i “lupi di mare” che scendono dai pescherecci carichi di reti da rammendare, qui ne vedrete parecchi.
Il centro storico costeggia il mare e si riduce a un’unica via da cui parte una fitta rete di vicoletti e viuzze strette che vale la pena di esplorare senza fretta. Come avrete l’occasione di verificare, molte case hanno la facciata rivolta direttamente sul mare e un tempo ciascuna aveva un proprio pontile con cui i mercati facevano affari con le navi di passaggio.
In città non ci sono particolari cose da vedere ma quello che vi rimarrà impresso è l’atmosfera, i colori e i volti della gente.
Arrivando fino in fondo a Victoria Street parte una stradina che si riduce a poco più di un sentiero e porta a scoprire le case più pittoresche fino a un giardino pubblico a picco sul mare.
Un’esposizione permanente dedicata all’arte britannica incentrata sul mare la potrete visitare al Pier Arts Centre.
A Maggio vale la visita famoso Orkney Folk Festival, dedicato alla musica e alla cultura tradizionale.
Rispetto alla carattere pittoresco di Stromness, Kirkwall appare subito sottotono. In realtà a contribuire all’impressione iniziale poco favorevole contribuisce il grigiore monocromatico delle sue case.
Qui attraccano la maggior parte dei traghetti che arrivano al Scrabster e da John O’Groats e la cittadina è un vero porto di mare, una sorta di avamposto per andare alla scoperta dell’isola.
Il capolavoro della città è sicuramente la St. Magnus Cathedral, una imponente chiesa in arenaria rossa risalente al 1137, dedicata allo zio del conte Rognvald che la fece costruire per onorare il culto creatosi spontaneamente intorno alla figura di Magnus. L’interno è spettacolare e ad una visita attenta noterete simboli scolpiti nella pietra che indicano la mortalità come teschi e tibie incrociate e inquietanti iscrizioni che ricordano al visitatore la sua caducità
Nonostante lo stato di rovina, le Bishop’s Palace rimangono ancora intatte le torri con le scale a chiocciola e dalla cui sommità si gode una bellissima vista sui tetti della città. Earl’s Palace è invece meglio conservato e potrete visitare le umide prigioni, le stanze con i bovindi, gli enormi camini e il sontuoso salone di ricevimento.
A giugno si svolge il St.Magnus Festival con un ricco programma.
Le Orcadi sono principalmente un’oasi naturalistica e per apprendere appieno la loro bellezza occorre lasciare la vettura e avventurarsi a piedi per ammirare scogliere, prati e mari impetuosi.
Una splendida occasione per una passeggiata è costituita dalla visita al Brough of Birsay, un importante insediamento di Pitti che si trova su una piccola isoletta nel distretto di Birsay. L’isola è raggiungibile a piedi nei momenti di bassa marea.
L’insediamento non è spettacolare ma l’esperienza è stupenda soprattutto se si arriva in prossimità del varco quando ancora l’acqua è alta: potrete assistere al bellissimo spettacolo del mare che si ritira lasciando alghe, conchiglie e granchietti spaesati.
Una volta raggiunta l’isola si può fare il giro del suo perimetro ammirando le meravigliose scogliere abitate dalle pulcinella di mare, oppure si può raggiungere il suggestivo faro.
E’ molto importante conoscere bene gli orari della marea che sono reperibili negli uffici del turismo di Stromness e di Kirkwall e trasmessi anche da Radio Orkney.
A 1 km a nord del passaggio all’isola si trova l’Earl’s Palace, il palazzo in rovina di Robert Stewart, conte delle Orcadi, realizzato nella seconda metà del ‘500 in arenaria rossa sfruttando il lavoro forzato degli abitanti dell’isola.
Se arrivate al tramonto il Ring of Brodgar vi incanterà con il suo fascino antico e misterioso.
Vi troverete di fronte a un anello scenograficamente posizionato su un terrapieno rivolto al mare e composto da 27 degli originali 60 monoliti. Un luogo magico, silenzioso e incredibilmente suggestivo.
A solo 1 km da qui si trova anche lo Stone of Stenness, un circolo di immense pietre un tempo composto da 12 lastroni oggi ridotti a 4. E’ particolarmente bello da vedere soprattutto il più grande dei lastroni, alto oltre 5 metri e di una sottigliezza semplicemente straordinaria.
Immersa in una landa desolata e solitaria si trova una delle più straordinarie camere sepolcrali neolitiche di tutta Europa, Maes Howe.
E’ un grosso tumulo con camera funeraria ricoperto di erba che da lontano sembra una semplice collinetta. Nonostante sia datato 3000 a.c. è rimasto perfettamente conservato al suo interno grazie ai lastroni di arenaria, che pesano anche fino a 3 tonnellate, usati per la sua costruzione.
La Mainland è collegata tramite ponti a livello del mare a due isolette minori, Burray e South Ronaldsay. Chi ha tempo di arrivare fino a qui rimarrà incantato: i paesaggi sono la quintessenza del bucolico, con prati verdissimi e muretti a secco.
La strada panoramica fu costruita in realtà durante la seconda guerra mondiale come sbarramento per sottomarini tedeschi che andavano a caccia delle navi inglesi Infatti la Marina britannica aveva base a Scapa Flow, un porto naturale sicuro in tempi di guerra. Ancora oggi sotto queste acque giacciono i relitti di ben 7 navi tedesche che ogni tanto con la bassa marea riaffiorano come spettri del passato
A realizzare le barriere che oggi sono diventate una strada vennero impiegati prigionieri di guerra, ben 1700 di cui due terzi erano italiani: da un hangar in lamiera e calcestruzzo realizzarono una chiesetta rinominata Italian Chapel, decorata e affrescata. Un incredibile e commovente omaggio all’ingegnosità di questi prigionieri lontani da casa.
Sulla punta sud dell’isola troverete un sito archeologico chiamati Nido delle Aquile. Da molte guide definito imperdibile, a nostro avviso non è nulla di eccezionale: non è altro che una piccola camera funeraria di epoca preistorica cui si accede sdraiandosi su uno skaterboard. Estenuante l’introduzione al centro visitatori, bella invece la passeggiata lungo le scogliere per arrivarci.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
Per arrivare sulle isole Orcadi potete imbarcarvi dai due porti principali della baia di Gill, ovvero Thurso e John O’Groats, oppure dalla più comoda Aberdeen, ma tenete presente che il viaggio in nave sarà decisamente più lungo e il mare è spesso impetuoso.